PIANI QUOTATI
I punti quotati sono dei punti del terreno, localizzati planimetricamente sulla carta, per i quali è espressa la quota. Detta quota generalmente fa riferimento al livello medio del mare ed è espressa in metri.
Nella pratica i punti quotati sono riportati accanto a particolari del terreno (incroci, bivi, casolari, isolati, cime ecc.); in mancanza di particolari topografici, il punto del terreno cui si riferisce la quota, è indicato da un puntino accanto al numero.
Punti particolari denominati trigonometrici, simboleggiati da un punto entro un triangolino, sono determinati planimetricamente ed altimetricamente con grandissima precisione e vengono usati come basi di partenza per ulteriori determinazioni. Pur essendo preziosi i punti quotati da soli non ci permettono una immediata visione d’insieme della superficie del terreno e vengono pertanto usati assieme alle curve di livello o isoipse.
Le curve di livello sono delle linee chiuse, tanto più tortuose quanto più irregolare è il rilievo, che uniscono tutti i punti di eguale quota. Una curva di livello “nasce” in pratica dall’intersezione della superficie topografica con un piano orizzontale posto a quota predeterminata. L’intersezione tra la superficie media del mare con la terraferma determina il realizzarsi della isoipsa di quota 0,00. L’intersezione tra la superficie topografica e un piano orizzontale, posto a 100 metri sul livello del mare, originerà l’isoipsa di quota 100 metri e così via.
Un esempio classico e molto efficace, che può aiutare a comprendere ed a leggere le curve di livello, consiste nell’immaginare di allagare un territorio, facendo innalzare il livello dell’acqua ad intervalli successivi e costanti (ad esempio ogni 25 metri), e di fotografare dall’alto i rilievi emergenti, così trasformati in isole via via più piccole, fino a che il livello dell’acqua non abbia ricoperto anche la cima più elevata. Disegnando su di un foglio, le linee di costa successive, otteniamo una rappresentazione della zona per curve di livello.
La superficie dell’acqua non ci servirà ad altro che a materializzare quei piani orizzontali ed equidistanti. Pensando quindi alle curve di livello come successivi profili planimetrici del rilievo, a quota uniformemente crescenti, riusciremo ad avere una percezione precisa e tridimensionale. Inoltre, da una tale rappresentazione matematicamente rigorosa potremmo, elaborandola, estrarre un numero davvero straordinario di ulteriori, preziose informazioni.
Stefano Panzetti
INGEGNERE

L’Ing. Stefano Panzetti, titolare libero professionista con attività nel campo dell’edilizia
- pratiche urbanistiche
- pratiche impiantistiche
- pratiche riferite ad attività antincendio
- pratiche relative a prove di carico per strutture progettazioni inerenti ristrutturazioni edilizie
- progettazioni inerenti consolidamenti strutturali
- progetti riferiti a interventi da effettuare su strutture
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